stampa critica
G I O R N A L I S M O I N D I P E n D E N T E
stampa critica
G I O R N A L I S M O I N D I P E n D E N T E
Numero 04/2016
L’eretico
Quando capiremo che non siamo più vivi, se la prepotenza di pochi rallenta il cammino per i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini della terra?
Sembra, dice l’eretico, che il Senato della Repubblica Italiana, moribondo anzi suicida nelle sue prerogative costituzionali (artt. 57 e 58 della Costituzione) abbia preso atto con le votazioni sulle unioni civili che in Italia esistono tre persone che hanno il diritto di decidere per tutti.
Il primo, commenta l’eretico, è Angelino Alfano (sì, l’ex delfino di Arcore, quello che ha usato in questi giorni, senza vergogna, l’espressione “contro natura”) che proclama, e ne esulta, di avere portato a casa con un governo (?)-di centrosinistra-(?) tutti i punti qualificanti del programma elettorale di destra dell’ex Pdl del suo precedente padrone. In questo caso, ottenendo la cancellazione della parte sui diritti di adozione e sul dovere di fedeltà all’interno dell’unione.
Il secondo, registra con amarezza l’eretico, è il card. Bagnasco, che ha portato alla scoperto le resistenze al messaggio di amore di papa Francesco. Detto prelato, ancora abbarbicato alla presidenza della CEI per volontà della maggioranza reazionaria dei vescovi italiani, ha dato forza a tutte le formazioni omofobe, pretendendo dai senatori cattolici un voto secondo la sua coscienza e con il risultato di snaturare una legge di civiltà e di relegare i cittadini omosessuali in un ghetto, di serie B (“figli di un dio minore” ha titolato “Il Manifesto), negando loro il diritto-dovere di fedeltà nelle unioni e la gioia di poter avere in esse figli adottivi. E questo ad onta dell’art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”... (e tra l’altro ha dato occasione di defilarsi al Movimento 5Stelle, sempre più inutilmente antiparlamentare).
Il terzo, non ha dubbi in proposito l’eretico, è Matteo Renzi, degno successore del pregiudicato di Arcore. Renzi, il rottamatore del partito di cui è segretario. Renzi, l’uomo dei mille proclami amplificati da “media” asserviti e del “comitato di affari” della Leopolda. Renzi, il mai eletto parlamentare che disprezza il parlamento con sistematici decreti legge governativi (dovrebbero essere, ai sensi dell’art. 77 della Costituzione: “in casi straordinari di necessità e urgenza”) ..
Già, Matteo Renzi, nota l’eretico. Su una legge che doveva essere una festa di civiltà “ci ha messo la faccia” e imponendo il voto di fiducia l’ha ridotta ad una mortificante conta di voti sotto ricatto. E così ha impedito per paura la discussione e il conseguente voto con libertà di coscienza del Senato (Costituzione, art. 94: “..Il voto contrario di una o di entrambi le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni..”)
Di più, con la richiesta della fiducia ha pretestuosamente rifiutato il già annunciato voto a favore del M5Stelle e quindi un largo consenso sulla legge. Ed ha volutamente sancito l’ingresso del gruppo di Verdini (una congrega di transfughi dal pregiudicato di Arcore in cerca di padrone) nella sua maggioranza politica.
E’ un’altra forzatura, ne è convinto l’eretico, verso il “partito della nazione” e insieme una sfacciata richiesta di consenso elettorale, alla pari degli 80 euro ai diciottenni o dei millantati 470 mila nuovi posti di lavoro.
E insieme c’è una ulteriore rottura dei rapporti all’interno del Pd, tra le imposizioni egemoniche dei renziani e i sempre più deboli lamenti di chi vorrebbe conservare i valori di una politica di sinistra, come il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che si è candidato per le primarie (quando si terranno e se si terranno) per la segreteria del Pd.
E tutto questo si verifica con una destra allo sbando, tra le nostalgie postfasciste della Meloni, il populismo rozzo e xenofobo di Salvini e il declino inesorabile del pregiudicato di Arcore.
E in antagonismo a tutto c’è il movimento di Grillo con la vocazione di opposizione e il timore, anzi forse il rifiuto di essere coinvolto in posizioni di governo.
Si è di fronte, scuote la testa l’eretico, ad un quadro di declino preoccupante, ad una crisi di valori, ad una accentuazione degli egoismi, alla ricerca delle soluzioni individuali. Con un’unica voce, quella di Francesco, che chiama alla dignità solidale tutte le persone della terra. E con la speranza che non sia una voce che chiama nel deserto.
In questo quadro, commenta l’eretico, si è svolta qui da noi la sofferta vicenda della legge sulle unioni civili. Con molti, troppi che l’hanno presa come una contrapposizione di schieramenti e non come una tardiva sanatoria di una ingiustizia disumana. Che non se la sente di considerare comunque il voto del Senato come un primo passo, importante, per il riconoscimento di diritti che da decenni sono ormai pratica comune in Europa.
Ne esce sconfitto il popolo dellì’arcobaleno, ancora una volta discriminato.
Ne escono sconfitti gli italiani, per un parlamento espropriato dai propri compiti (Costituzione, art. 70: “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”).
Ne esce sconfitta la ragione, che per un ricatto di pochi vede ferita la coscienza collettiva.
E disse qualcuno, tanto tempo fa: “Il sonno della ragione genera mostri” ...
L’esito triste di una battaglia di civiltà
lunedì 29 febbraio 2016