stampa critica
G I O R N A L I S M O I N D I P E D E N T E
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G I O R N A L I S M O I N D I P E D E N T E
Numero 04/2016
Lamberto Rinaldi
C’è un pezzo di Italia tra i vertici del calcio. Gianni Infantino, avvocato italo-svizzero di 45 anni, è il nuovo presidente della Fifa, eletto con 115 voti contro gli 88 del suo avversario.
I recenti scandali di tangenti e gare truccate avevano eliminato Michel Platini e Sepp Blatter dalla lotta per la presidenza. Squalificati e poi condannati dal Comitato Etico della massima organizzazione calcistica mondiale, sono riusciti comunque a far valere le proprie ragioni (e forse i loro interessi).
Tra i cinque candidati presidente, oltre a Jerome Champagne, Tokyo Sexwale e al principe giordano Ali Hussein, personaggi nuovi, sconosciuti, senza velleità di vittoria, c’erano soprattuttolo sceicco del Bahrein Salman Bin Al Khalifa e Gianni Infantino.
Il primo vanta un patrimonio di miliardi di dollari, è membro della famiglia reale e ha tollerato, approvato e incentivato la repressione delle sommosse popolari in Bahrein, concluse con 5 morti tra i civili oltre che con torture e arresti tra gli sportivi dissidenti. È tra gli uomini più vicini a Blatter. Con lui, il centro nevralgico degli interessi e dei guadagni del calcio si sarebbe spostato definitivamente verso oriente, portando a conclusione il processo iniziato da Blatter con l’assegnazione dei mondiali al Qatar.
Era lui il grande favorito di queste elezioni. Ma a spuntarla è stato Gianni Infantino, braccio destro di Michel Platini. Era il nome che la Uefa, la federazione calcistica europea, teneva pronto in caso di terremoto ai vertici.
Una volta che il francese è stato coinvolto dalle indagini insieme a Blatter, la sua candidatura è diventata realtà. È stata una la mossa fondamentale del suo programma, chiave per aprire un vero scrigno di voti: allargare i Mondiali a 40 squadre, dando la possibilità anche alle più piccole nazionali di poter accedere alla fase finale. Più squadre, più partite, più visibilità e quindi più diritti televisivi e sponsor. Tradotto: più soldi per tutti.
Era l’uomo dalla faccia amica (gli appassionati lo conoscono perché è l’addetto ai sorteggi delle competizioni europee) ma anche nuova e pulita. Persona fuori dagli scandali, esperto di marketing e poliglotta (parla cinque lingue). Basterà questo per rinnovare la Fifa?
Infantino (e Platini) presidente Fifa
lunedì 29 febbraio 2016