stampa critica
G I O R N A L I S M O I N D I P E D E N T E
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G I O R N A L I S M O I N D I P E D E N T E
Numero 04/2016
Roberto Colasuonno
Chiamami Peroni sarò la tua birra …
Cosi faceva un ritornello nei lontani anni settanta mostrandoci una bellissima modella Solvi Stubing, birra prodotta come diceva il fondatore, con 4 ingredienti: Acqua, malto, granturco e luppolo.
Un boccale di birra non fà mai male?
Oggi questa domanda aspetta una valida risposta perché a quanto pare l’immagine e la purezza della bionda che sgorga dalla bottiglia spumeggiante e prodotta con ingredienti naturali è stata oscurata da una nota alquanto negativa. Sembra che per una dozzina di case che la producono dopo alcuni controlli all’interno del prodotto sia stato riscontrato un concentrato di “diserbante glifosato”. Questo elemento seppur noto come erbicida con bassa tossicità per l’uomo (ecco il perché del suo utilizzo) è pur sempre un erbicida, e in alcune marche di birra ne è stato rinvenuto quasi 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, che è il minimo consentito dalla legge per le acque potabili.
Per gli esperti questo diserbante è cancerogeno per l’uomo; allora mi viene da immaginare la faccia dei grandi consumatori quando hanno saputo della notizia, quando hanno letto dei 14 marchi indagati che ne contenevano subito corsi a bere un bel bicchiere di acqua per riprendersi dalla brutta notizia. Paura subito smentita dall’istituto federale tedesco per la tutela del rischio che in una nota dal punto di vista scientifico ha commentato che l’erbicida dal momento che viene autorizzato come diserbante non risulta nocivo o perlomeno l’uomo dovrebbe assumere mille litri di birra al giorno per rendere il glifosato preoccupante per la salute.
A questo punto i grandi consumatori facendo i calcoli con il consumo giornaliero hanno dato il via ai festeggiamenti, quindi hanno archiviato il discorso acqua per la paura, e hanno ricominciato a bere birra. Ironia a parte… insomma come tutte le cause le parti si spaccano da un lato le accuse, dall’altro le difese con a capo l’unione dei coltivatori tedeschi che ritengono che la colpa sia dovuta dall’importazione di malto d’orzo rassicurando che in Germania la regolamentazione per la tutela delle piante è molto ferrea, quindi si presume che il prodotto che viene importato venga utilizzato oltre che alla coltivazione anche per il trattamento. Quindi nella catena di produzione il malto importato ne conteneva buone dosi.
Non ci resta che aspettare gli sviluppi di quanto accaduto e avere notizie rassicuranti per poter tornar e sorseggiare con gusto ogni qualità di birra in attesa dell’estate. Meditate gente… meditate….
Diserbante glifosato
lunedì 29 febbraio 2016